Jannik Sinner, a soli 22 anni, sta letteralmente riscrivendo la storia del tennis italiano. Il ragazzo sudtirolese, dopo il cambio di allenatore, sta scalando il ranking ATP in un 2023 che lo vede tra i protagonisti assoluti.
Una serie di vittorie che l’hanno proiettato al 4° posto della classifica mondiale cosa riuscita in passato solo ad Adriano Panatta.
Il ragazzino di Sesto Pusteria, piccolo comune vicino a San Candido in Trentino Alto Adige, è un predestinato. I suoi numeri parlano chiaramente, uno come lui in Italia e non solo non s’era mai visto. E pensare che, come la maggior parte dei natii di quelle meravigliose montagne, sembrava destinato ad essere uno sciatore. Jannik, però, non era così portato per lo sport di “casa” e fu così che a soli 13 anni i bastoncini da slalom furono sostituiti da una racchetta.
Jannik Sinner: il tennis, una passione irresistibile
Una passione forte, incontrollabile, quella per il tennis, da spingerlo, adolescente, lontano da casa con un italiano da imparare e le difficoltà di un quattordicenne fuori dalla sua comfort zone. Heribert Mayr e Andrea Spizzica, i suoi primi maestri lo fanno osservare da Massimo Sartori. Quel roscetto ha un rovescio notevole, fuori dal comune ed è così che Sinner entra nella scuderia di Riccardo Piatti; è l’estate del 2015.
“In Sud Tirolo ci si sente italiani perché si è cresciuti in Italia – aveva raccontato in una intervista a l’Equipe – ma la prima lingua è il tedesco e all’inizio non capivo niente di quello che mi dicevano, la gente pensava che fossi irlandese”. Da lì a ieri, alle Finals di Torino, è un attimo lungo 8 anni di successi e record su record.
Sinner: un 2023 da urlo
La vera svolta arriva agli inizi del 2022 quando, dopo la sconfitta agli Australian Open Jannik Sinner si separa da Piatti e rinnova il suo staff. L’intento è chiaro essere il n. 1. Arrivano così Simone Vagnozzi prima e Darren Cahill a completare il team dell’azzurro composto già dal fisioterapista Giacomo Naldi e dal preparatore atletico Umberto Ferrara. Un squadra di primissimo piano per metter a punto una “macchina straordinaria”. E il lavoro, a cui Sinner non si è mai sottratto, sta pagando e profumatamente.
Il 2023 non si apre col piede giusto va fuori agli ottavi degli, evidentemente indigesti, Australian Open. Ma è solo l’inizio, da lì inizia la sua marcia trionfale verso quello che è il suo obiettivo dichiarato Le Finali Master di Torino. Un cammino fatto di 59 vittorie
ATP 250 di Montpellier, finalista a Rotterdam e Miami, ed ancora semifinalista a Montecarlo e Wimbledon, la prima in uno Slam. Da Barcellona inizia una fase caratterizzata da qualche problemino fisico: si ritira nel torneo catalano e non convince né a Roma né a Parigi. Ma il momento passa e Jannik vince a Toronto il suo primo “1000”. Ancora un forfait fisico lo costringe a rinunciare alla Davis. Un riposo forzato ma utile a prepare al top il finale di stagione.
A Pechino vince battendo prima Alcaraz e poi Medvedev in finale, è la prima contro il russo. Prima doppiata nella successiva finale di Vienna. “Tra le cinque partite più belle della mia vita” il commento di Sinner dopo la conquista del suo 10° titolo ATP, la 56ma vittoria stagionale. Superato Barazzutti, agganciato Panatta c’è ancora Torino.
La prima contro Djokovic
Ed eccoci giunti alla straordinaria serata del 14 di Novembre al Pala Alpitour di Torino. Dopo aver liquidato Tsitsipas, Sinner scende in campo, sostenuto da 15.000 tifosi, contro il suo tabù: sua maestà Novak Djokovic. Il 36enne serbo è in uno stato di forma straordinaria ma Jannik non è da meno. Un intero anno dedicato a questo evento. La partita è straordinaria, tirata, nessuno molla un punto fino al 5-5 poi un incredibile inciampo, nel turno di battuta, del n.1 che si fa breakkare. Sinner va sul 6-5 e con freddezza da giocatore navigato, quale ancora non é, chiude il set col servizio a favore.
Il match continua a livelli altissimi: Nole è nervoso, non tanto per il pubblico ma perchè il “ragazzino” non molla mai fino al Tie-Break. Piccolo passaggio a vuoto dell’altoatesino e, questa volta, è Djokovic a chiudere, con esperienza, il set a proprio favore. Sono già trascorse due ore ma i nessuno cede niente, la palla viaggia a velocità supersonica ed il terzo set continua in perfetta parità sino al 4-4. L’italiano strappa incredibilmente il servizio al serbo e serve per il match. Ma qui qualcosa non funziona: contro-break di Novak e si va avanti così fino all’ultimo e decisivo Tie-Break.
Il capolavoro si compie qui: Sinner è letteralmente devastante va subito avanti 5-0 per chiudere con un definitivo 7-2. É l’apoteosi per il pubblico Sinner ha finalmente battuto anche Djokovic ed ora testa a Giovedì per andare avanti e raggiungere sempre nuovi traguardi perché, quest’anno, quelli davanti li ha battuti tutti.