Carismatico ed eclettico nel 2008 la rivista Empire inserì il suo “Drugo” al settimo posto nella lista dei 100 migliori personaggi cinematografici di tutti i tempi.
Nato in una famiglia di attori ha dato vita ad alcuni dei personaggi più iconici del cinema americano.
Compie oggi 74 anni l’attore e musicista americano Jeff Bridges. Per il suo ecclettismo e per la facilità con la quale riesce a calarsi nei personaggi che interpreta è, senza dubbio, uno dei personaggi più rappresentativi del cinema statunitense del Novecento.
Tante le pellicole alle quali ha preso parte, la prima di rilievo (Avventure in fondo al mare, che era una serie TV) lo vedeva sul set accanto al padre Lloyd ed al fratello Beau. Famiglia d’attori, dunque, la sua. E carriera anche costellata da nomination ai premi di settore più importanti. Non ebbe mai riconoscimenti per il suo ruolo più celebre, ovvero quello di Drugo ne “Il grande Lebowski” poiché all’epoca (il film arrivò nelle sale nel 1998) fu accolto abbastanza freddamente da pubblico e critica (solo col tempo è diventato un vero e proprio cult) ma nel 2010 con la sua interpretazione in Crazy Heart fece incetta di premi, due tra tutti il Golden Globe e l’Oscar come miglior attore protagonista.
A livello mondiale memorabile è rimasta la sua interpretazione di Drugo nel celeberrimo “Il grande Lebowski” dei fratelli Coen. Per chi non lo conoscesse (e recuperatelo perché ne vale la pena) “Il grande Lebowski” è la classica commedia alla Coen, quindi un po’, appunto, commedia e un po’ genere grottesco. E’ la storia di Jeffrey “Drugo” Lebowski, un hippy perdigiorno innamorato della marijuana e del bowling che, in maniera del tutto casuale, viene coinvolto in avventure pazzesche a causa di una omonimia. Il “grande” Lebowski, infatti, non è Drugo ma il “miliardario” Jeffrey Lebowski molto più ricco, grasso e borioso di Drugo.
Tra furti di tappeti, finiti rapimenti, infiniti pestaggi e dialoghi surreali il film, che tra l’altro ha un cast di tutto rispetto (oltre a Bridges ci sono, tra gli altri, Julianne Moore, John Turturro, John Goodman, Steve Buscemi e il compianto Philip Seymour Hoffman) è sicuramente uno dei prodotti più celebri e meglio riusciti dei fratelli Coen. Ed è anche, forse, la prova in assoluto meglio riuscita di Bridges. Descriverla è complesso poiché Bridges è riuscito a dare al personaggio quel tocco grottesco, surreale ma anche comico e per certi versi iper realistico che, probabilmente, solo lui sarebbe stato in grado di dare. E’ decisamente un film da vedere!