La violenza sulle donne è un tema attuale che invade le cronache quotidiane. La violenza può celarsi sotto molte forme alcune non riconosciute.
Se il femminicidio è, giustamente, un reato, un artto grave un orrore che tutti ci entiamo di condannare, esistono purtroppo, forme di violenza sulle donne spesso non riconosciute.
Assumere molteplici forme, del resto, è una prerogativa della violenza. Fisica o verbale può essere esercitata anche in maniera più subdola che, spesso, nemmeno la vittima riconosce.
La violenza sulle donne è, sicuramente, la forma di abuso invisibile e subdolo più diffusa e dalla quale è difficile difendersi anche perché, in alcuni casi, è difficile riconoscerla. C’è un dettaglio in casa, spesso, sottovalutato che, però, nasconde un grave rischio.
La violenza, però, qualsiasi sia la sua forma può avere gravi conseguenze sulla vita di chi ne è vittima. Mentre spesso viene sottovalutata o ignorata, è fondamentale conoscere le sue manifestazioni per poter agire e proteggere le donne che ne sono soggette.
Cos’è, innanzitutto, la violenza economica sulle donne. Questa può essere definita come un tipo di abuso in cui una persona, solitamente il partner o l’ex partner, utilizza la propria posizione di potere per controllare la sfera finanziaria dell’altra persona.
Questo può includere il controllo o il monitoraggio dei redditi, l’impedimento di trovare o mantenere un lavoro, il limitare l’accesso ai beni condivisi o al patrimonio familiare, e persino il sabotaggio della capacità di una donna di sviluppare una propria indipendenza economica.
Riconoscere la violenza economica può essere difficile poiché, di solito, non lascia segni evidenti come altre forme di violenza. Ci sono, tuttavia segnali che possono indicare la presenza di questa forma di abuso. Essi includono il controllo coercitivo o eccessivo delle finanze, l’obbligo di fornire dettagli riguardanti ogni spesa, l’impedimento di lavorare o studiare, l’isolamento finanziario, l’indebitamento forzato o la negazione di accesso ai soldi.
Le donne vittime di violenza economica, come le vittime di ogni tipo di violenza, possono mostrare segni di ansia, depressione, insicurezza. La disciplina giuridica inerente la violenza economica è incerta. Questo tipo di sopraffazione non viene riconosciuta come reato a tutti gli effetti ed è perciò complesso anche definire una pena a riguardo.
Fortunatamente, sempre più Paesi stanno riconoscendo la violenza economica come un reato. Tuttavia, la sua considerazione come reato varia da giurisdizione a giurisdizione. Alcuni paesi hanno leggi specifiche che vietano la violenza economica o la includono nella più ampia definizione di violenza domestica.
In altri luoghi, potrebbe essere considerata una forma di abuso finanziario o coercizione. La sua punizione può comportare multe, penali o restrizioni legali imposte al colpevole.
Le conseguenze di questo controllo meschino sulle donne possono essere a lungo termine e significative. Questa forma di abuso può creare dipendenza economica, ostacolando l’autonomia e l’indipendenza delle donne.
Può portare a problemi di salute mentale come depressione, ansia, abbassamento dell’autostima, isolamento sociale e persino suicidio. Le donne coinvolte possono avere difficoltà a lasciare la situazione di violenza a causa della mancanza di risorse finanziarie o di un appoggio adeguato. È, quindi, importante sensibilizzare sull’argomento e fornire sostegno alle vittime.
La violenza economica sulle donne rappresenta un grave problema che richiede un’attenzione urgente e un impegno costante da parte di istituzioni, organizzazioni e della società nel suo complesso.
Riconoscere questi comportamenti, agire per prevenirli e supportare le vittime è cruciale per ottenere un cambiamento significativo. Solo attraverso una maggiore consapevolezza, un’educazione approfondita e l’implementazione di politiche di protezione, sarà possibile combattere efficacemente questa forma di abuso e promuovere la giustizia e l’uguaglianza di genere.