Se campar cent’anni vuoi… | Gli studiosi non hanno dubbi e stravolgono dietologia e convinzioni popolari

La scienza conferma: funziona! E non è neanche difficile da seguire. La longevità si raggiunge anche a tavola!

Dieta

Elisir di lunga vita

Raggiungere e anche superare i cento anni. E, ovviamente, in buona salute. Chi di noi non vorrebbe una cosa del genere? Tolti i progressi nella medicina che ci, ormai, ci fanno arrivare alla senilità sempre più in salute c’è anche qualcos’altro che si può fare per arrivare arzilli e pimpanti alle tre cifre. E in questo articolo vi sveleremo di cosa si tratta.

C’è da dire che l’ Italia vanta la sua bella quota di centenari e ultracentenari. In Sardegna, ad esempio, nell’ormai famoso paesino dell’Ogliastra Perdasdefogu gli ultracentenari abbondano. Anzi! E’ proprio studiando la longevità degli abitanti della provincia di Nuoro che fu coniato il concetto di Zona Blu per indicare i punti della terra in cui si concentra il maggior numero di centenari e ultracentenari.

Anche Bacoli, una bellissima cittadina campana, vanta parecchi centenari tra i suoi abitanti. Sempre in Campania c’è il Cilento. Anche lì si vive a lungo e bene. Se però si pensa alla longevità, inevitabilmente, il primo paese che ci viene in mente è il Giappone. E ora vi spieghiamo il perché.

La zona blu

Prima di svelarvi i segreti della longevità made in Japan vogliamo soffermarci sul concetto di Zona Blu. Abbiamo già detto che il termine indica le aree del mondo in cui si concentra il maggior numero di centenari e ultra centenari. Studiando abitudini e modi di vivere di queste persone si sono rintracciate sei caratteristiche comuni a tutti i centenari del mondo:

Tenersi impegnati aiuta ad allungare la vita. Foto Web Source
  • Attività fisica costante pur se moderata
  • Niente fumo
  • Percezione di essere socialmente utili
  • Avere la famiglia come perno della propria esistenza
  • Consumo di legumi
  • Essere semi vegetariani

Dunque ben due punti su sei riguardano la dieta. Ed è proprio in questo contesto che si inserisce la cosiddetta Dieta di Okinawa: la dieta della longevità.

Dieta di Okinawa

Ma di cosa si tratta? Più che uno schema alimentare è un vero e proprio stile di vita che consta essenzialmente di 5 precetti:

  1. HARA HACHI BU: letteralmente “mangia fin quando il tuo stomaco è pieno all’80%“. Quindi per prima cosa bisogna smettere di mangiare prima di raggiungere la sazietà.
  2. KUTEN GWA: cioè piccole porzioni. Insomma bisogna mangiare di tutto ma in piccole quantità. E’ in realtà un concetto che si collega molto a quello dell’antica convivialità quando i piatti con tutte le pietanze preparate per il pranzo o la cena venivano messi al centro del tavolo (cosa che gli orientali usano fare anche ora) e i commensali potevano servirsi da soli.
  3. VERDURE: le verdure devono essere l’alimento principale della dieta. Poi in ordine di importanza abbiamo pesce, tofu e solo alla fine la carne. Carne che è addirittura considerata come un contorno e da mangiare comunque in piccolissime dosi.
  4. 3 MODI PER MANGIARE IL CIBO: CRUDO, SEMICOTTO E BOLLITO. Col cibo crudo si è costretti a masticare di più (e quindi a mangiare di meno) e le vitamine e minerali dei cibi restano inalterati. Stessa cosa dicasi per il semicotto (cibo scottato in padella o leggermente fritto). Il cibo bollito invece è quello che elimina i grassi dai cibi.
  5. NIENTE DOLCE: la dieta di Okinawa non prevede il dessert. E questo perché (ricordate la regola numero 1?) lo stomaco deve essere pieno all’ 80% e di solito il dolce si mangia quando si è già raggiunto quell’80%. Se proprio si ha voglia di un dopo pasto ci si può concedere della frutta o un tè/caffè rigorosamente senza zucchero.