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Willis ha sconvolto anche l’Intelligenza Artificiale | L’impresa del ragazzino di 13 anni che ha riscritto la storia

E’ il primo umano a riuscire in una impresa simile. Fino ad ora, in quarant’anni, ci era riuscita solo l’Intelligenza Artificiale.

Il mondo è in subbuglio per quanto fatto da un ragazzino statunitense di appena tredici anni. Si tratta di una vera e propria impresa storica mai accaduta prima.

Willis Gibson

Un tredicenne americano, Willis Gibson, in 38 minuti è arrivato lì dove, in almeno quarant’anni, nessun umano era mai arrivato. Incredulità e stupore per la storica impresa.

E’ Willis Gibson appena tredici anni il primo umano a riuscire nella memorabile impresa

E’ giovanissimo il protagonista di questa memorabile vicenda che resterà negli annali, capace di far discutere per moltissimo tempo tutto il mondo. Willis Gibson dello Stato dell’Oklahoma, negli Stati Uniti d’America, è riuscito lì dove solo l’intelligenza artificiale era riuscita fino ad ora.

Per parlare di quanto accaduto bisogna fare un leggero salto nel passato. Arriviamo, infatti, nel 1984 quando il programmatore russo Alexey Pajitnov stravolge il mondo dell’elettronica e dei giochini che si stanno timidamente affaciando al mondo per le prima volta.

E’ la nascita del Tetris, uno dei giochi di puzzle più famosi al mondo, sviluppato originariamente nel 1984 dal programmatore russo Alexey Pajitnov. Il gioco consiste nel disporre in modo strategico delle forme geometriche, chiamate tetramini, per creare linee orizzontali continue che si diradino man mano che la partita va avanti.

Il successo di Tetris è dovuto alla sua semplicità, ma anche alla capacità di creare una vera e propria dipendenza nel giocatore, grazie alla sua meccanica di gioco sempre coinvolgente. Il gioco è anche famoso per le sue musiche, che sono diventate un vero e proprio classico, essendo state utilizzate in molte versioni successive del gioco.

Negli anni, Tetris ha subito molti cambiamenti e adattamenti, portando il gioco su diverse piattaforme, dai computer alle console, fino ad arrivare ai dispositivi mobili. Nonostante ciò, la versione originale non ha mai perso il suo fascino, diventando un vero e proprio simbolo della cultura videoludica degli anni ’80.

Sul web c’è chi inizia ad affermare che lo statunitense non sia umano

Oggi, i fan di Tetris possono ancora divertirsi con il gioco grazie ai numerosi remake e alle nuove versioni, che offrono una grafica e una modalità di gioco ancora più coinvolgenti. Nonostante la competizione con altri giochi simili, Tetris rimane ancora oggi uno dei giochi di puzzle più popolari e amati in tutto il mondo.

Willis Gibson il tredicenne statunitense, il primo umano a riuscire

Ebbene nonostante la complessità di questo gioco, programmato per non avere fine, il tredicenne statunitense è riuscito in quello che diverrà, da qui a poco, leggenda. In appena 38 minuti Willis è stato in grado di raggiungere il livello 157 della versione NES, considerata la più difficile.

Ciò che è accaduto dopo ha dello sconvolgente. Con il ragazzino, Willis Gibson, incredulo a fissare lo schermo della sua console tra stupore ed eccitazione. Il gioco della Nintendo, infatti, programmato per non avere termine aumentando la sua velocità in maniera esponenziale, fino a rendere ingestibile la partita per un essere umano, ha gettato la spugna.

Lo schermo del videogioco si è bloccato con una nota musicale ripetuta all’infinito mentre il ragazino si riprendeva su YouTube ed affermava di non sentirsi più le dita per lo sforzo.

Tetris è stato battuto, l’umano Willis Gibson, è stato in grado di essere più veloce della macchina facendo diventare la partita ingestibile per il dispositivo elettronico. Per anni si era pensato che il livello 29 fosse il massimo raggiungibile grazie proprio alla crescita esponenziale della velocità del gioco. Arrivare al livello 157 è quello che sarà ricordato per sempre nella storia videoludica ed elettronica.

Un vero primato, il primo umano a riuscire nella impresa che, a questo punto, fa ipotizzare a qualche scettico hater che, addirittura, Gibson non sia umano.

Published by
Rocco Grimaldi