Il nuovo anno si apre all’insegna di una multa annullata. Il 10 gennaio del 2024 sarà ricordato come una data storica per gli automobilisti.
La sentenza da ragione al cittadino che, tramite una associazione di consumatori, era ricorso contro la contravvenzione presa tramite un autovelox fisso.
Non è il primo nè l’unico caso di annullamento per multa illeggittima ma questo, decisamente, è destinato a fare discutere e a cambiare la regole del gioco.
Multa annullata: gli automobilisti vincono contro gli autovelox
Il ricorso è stato accolto dal giudice di pace Maria Grazia Parenti. Il giudice ha disposto l’annullamento di una sanzione inflitta lo scorso 29 giugno 2023 a un automobilista che viaggiava sull’asse attrezzato in direzione Ravenna, da Imola.
Non è la prima volta che gli autovelox finiscono in Tribunale e che i giudici diano ragione agli automobilisti. Gli autovelox fissi sono dispositivi elettronici utilizzati per il controllo della velocità sulle strade. Possono essere installati su autostrade, strade a scorrimento veloce o in punti critici in cui spesso si verificano incidenti o si supera il limite di velocità consentito.
Lo scopo principale degli autovelox fissi è quello di prevenire incidenti stradali e garantire la sicurezza dei conducenti, dei passeggeri e degli altri utenti della strada. Monitorando costantemente la velocità dei veicoli che viaggiano in quella zona, questi disopsitivi possono rilevare eventuali infrazioni al limite di velocità e prendere le misure necessarie.
Tuttavia, gli autovelox fissi sono anche oggetto di controversie. Alcuni sostengono che siano solo una forma di introito economico per enti pubblici o privati e che siano posizionati strategicamente in punti in cui è facile superare il limite di velocità, senza alcuna considerazione per la sicurezza stradale.
Si evidenzia, inoltre, che la presenza di autovelox fissi può introdurre una sorta di “effetto tunnel”, in cui i conducenti sono iperattenti alla loro velocità mentre li superano, ma potrebbero essere meno vigili in altre parti del percorso, aumentando le possibilità di incidenti.
Varie sentenze decretano l’illeggittimità di questi dispositivi
Alcuni conducenti scelgono di rispettare rigorosamente i limiti di velocità per evitare multe o incidenti. Altri utilizzano apparecchiature come i dispositivi GPS che segnalano la presenza di autovelox fissi o mobili nelle vicinanze, consentendo loro di ridurre la velocità in tempo. In ogni caso, è innegabile che gli autovelox fissi siano uno strumento per il controllo della sicurezza stradale.
Anche se ci possono essere controversie sull’efficacia di tali dispositivi o sulle loro intenzioni, è fondamentale ricordare che rispettare i limiti di velocità è essenziale per la sicurezza di tutti gli utenti della strada. Un utilizzo più equilibrato degli autovelox fissi, combinato con una sorveglianza costante di altri fattori che possono influire sulla sicurezza stradale, potrebbe contribuire a un miglioramento complessivo del rispetto delle regole del traffico e a una riduzione degli incidenti.
Le campagne di sensibilizzazione sul rispetto dei limiti di velocità e sull’importanza della sicurezza stradale potrebbero fornire una soluzione a lungo termine per ridurre l’effetto tunnel causato dagli autovelox fissi.
Intanto la sentenza del giudice rimette in discussione la validità di questi strumenti con la multa annullata. Il ricorso del cittadino tramite l’associazione Globo Consumatori e il presidente Mario Gatto, potrebbe rimettere tutto in discussione. Questo anche alla luce di una passata ordinanza della Cassazione n. 25544/2023 che stabiliva la nullità di tutte le multe elevate con autovelox se il cartello con il limite di velocità è collocato a meno di 1 km dalla postazione della polizia.
C’è grande attesa, infatti, per le motivazioni della sentenza che saranno rilasciate solo nei prossimi giorni.