Il 2024 continua ad essere, purtroppo, un anno all’insegna del femminicidio. Nei prossimi giorni intanto si terrà il processo per l’omicidio di Giulia Tramontano.
Il 18 gennaio 2024, infatti, Alessandro Impagnatiello, l’ex fidanzato di Giulia Tramontano risponderà dell’accusa di omicidio volontario aggravato e premeditazione.
La povera donna vittima di tanta violenza, tra l’altro, era anche incinta, al settimo mese, di Thiago figlio di Impagnatiello, qundo, purtroppo, la sua vita è stata stroncata.
Tra pochi giorni il porcesso per l’omicidio di Giulia Tramontano
Alessandro Impagnatiello è l’individuo che, per una relazione clandestina con una sua collega (ignara di cosa si celasse davvero nella vita dell’individuo), ha posto fine alla vita della sua convivente, la madre di suo figlio (ancora al settimo mese di gravidanza), Giulia Tramontano una giovane donna che viveva la sua vita normale ignara di chi fosse il mostro che dormiva al suo fianco.
A pochi giorni dal processo di Impagnatiello, intanto, spuntano due testimoni, l’assassino potrebbe così non finire in carcere. Eppure l’omicidio di Giulia Tramontano è ancora un altro triste esempio della violenza di genere che continua a diffondersi in Italia e nel mondo oggi. Una tragedia che ha causato una forte reazione in tutto il Paese, portando ad una riflessione su quanto sia urgente agire per porre fine alla violenza contro le donne e a ogni forma di discriminazione di genere.
Non dobbiamo mai perdere di vista il fatto che ogni episodio di violenza di genere è inaccettabile e deve essere fermato. La violenza di genere non riguarda solamente la violenza fisica, ma anche la violenza psicologica, l’abuso verbale, il controllo e la manipolazione.
Tutti questi comportamenti creano un clima di paura e disperazione per le donne che li subiscono e possono portare alla morte. Tutti dovremmo fare di più per riconoscere queste forme di violenza e prevenirle. È necessario porre fine alle disuguaglianze di genere, fornire ulteriori istruzione sulle conseguenze di queste forme di violenza, ma anche fornire supporto per le vittime e garantire che i loro diritti e libertà siano tutelate.
Due testimoni a sorpresa per Impagnatiello
Dobbiamo tutti assumere una responsabilità collettiva per porre fine alla violenza di genere e salvare vite come quella di Giulia Tramontano. Non dobbiamo mai smettere di parlare di questo problema finché la violenza di genere è ancora presente nella nostra società. Solo allora potremo sperare di porre fine a questa piaga, in modo che donne e ragazze possano vivere in sicurezza.
Oggi, però, a pochi giorni dal processo che si terrà il 18 gennaio 2024 per Impagnatiello spuntano due testimoni e la povera Giulia potrebbe verdsi negata, così, anche quella giustizia dinanzi ad una morte talmente tragica.
I capi di accusa contestati al giovane e, cioè, di aver agito con crudeltà, di aver premeditato il delitto, di essere stato mosso da futili motivi e di aver accoltellato la propria convivente, potrebbero, però, non portarlo in carcere.
I due testimoni chiamati dalla difesa potrebbero in qualche modo rendere vano il percorso della giustizia. Si tratta di uno psicologo e di uno psichiatra, dei consulenti di parte individuati dalla difesa.
Lo spettro, quindi, è quello che i legali di Impagnatiello andranno a richiedere una perizia psichiatrica, in modo da poter capire se il trentenne era consapevole delle sue azioni quando è avvenuto il femminicidio. Incapace di intendere e di volere potrebbe essere, dunque, l’alibi per Impagnatiello per non finire in carcere.