Gli autovelox abbattuti, vandalizzati da Fleximan, nel nord Italia iniziano ad essere davvero tanti. Sarebbero circa una quindicina, ecco chi c’è dietro.
Ha un nome il fatidico giustiziere dei multati, quello che nel nord Italia sta in maniera sistematica abbattendo uno dopo l’altro gli autovelox, sempre con lo stesso metodo.
Si chiama fleximan,nome datogli dai media e dai sociale, per il suo modo di operare. Di notte, infatti, imbracciando un flessibile trancia di netto le apparecchiature prese di mira.
Sono davvero tanti, a questo punto, gli autovelox abbattuti, tranciati di netto dalla mano anonima che pian piano ha conquistato i social e l’opinione pubblica. Il giustiziere misterioso, però, divide l’opinione pubblica in due.
C’è chi lo sostiene appoggiando le sue gesta sui social e nei vari gruppi, c’è chi, invece, poi, si scaglia contro perché sostiene la legalità e condanna, quindi, le gesta di fleximan che va comunque danneggiando una proprietà privata o meglio dello Stato.
I media, oramai, non possono evitare di parlarne. E’ un distruttore seriale di autovelox che da qualche giorno sta facendo impazzire l’opinione pubblica ed anche le forze dell’ordine che lo cercano o che vogliono comunque impedirne le gesta.
I gruppi a sostegno nascono come funghi e si teme che molti possano iniziare ad emulare le gesta del fatidico giustiziere. Per molti automobilisti arrabbiati contro questi dispositivi, per alcuni sono solo degli aggeggi infernali atti a fare cassa, la vandalizzazione di fleximan è presa come un atto di giustizia, le gesta di un eroe mascherato.
La paura è che, propriocome batman che doveva essere un simbolo ispiratore, fleximan possa ispirare e fomentare altre persone a compiere le stesse gesta.
Dai primi abbattimenti, infatti, il raggio di azione si sta man mano allargando. Il cerchio, però, potrebbe chiudersi da un momento all’altro. Chi c’è dietro fleximan, innanzitutto, si chiedono le forze dell’ordine e l’opinione pubblica.
Ebbene il vendicatore mascherato, oramai i soprannomi si sprecano sul web, sarebbe originario del Polesine. Basta un occhio attento e un minimo di ricerca per rendersi conto che il primo caso di autovelox abbattuto risale al 2023, nella notte tra il 18 ed il 19 maggio, a cadere sotto i colpi di fleximan fu l’autovelox di Bosaro.
Il dispostivio situato al chilometro 51 della Statale 16. Il secondo caso, poi, a Baruchella, sulla Regionale 482 Altopolesana. Man mano la zona di azione dell’uomo si è poi allargata a macchia d’olio.
Gli inquirenti temono, a questo punto, che le gesta di felximan siano state già emulate e che dietro agli ultimi abbattimenti non ci sia una sola mano ma più persone. Fleximan, insomma, a questo punto potrebbe già essere diventato un gruppo di persone in contatto tra di loro o, addirittura, senza nemmeno conoscersi agendo in maniera del tutto autonoma uno dall’altro.
L’indagine, infatti, potrebbe presto tramutarsi in una indagine nazionale. Quando la realtà, purtroppo, ed il malcontento approda sui social si sa la piega che è in grado di prendere e quanto riesca ad essere amplificato. Labbattimento degli autovelox mediante un tubo flessibile potrebbe, ben presto, ammesso che non lo sia già diventato, una vera e propria moda che vada a colpire tutta la penisola.