Una ricerca americana sta mettendo in discussione, nelle utlime ore, il ruolo del pellet. La fonte di riscaldamento sostenibile sarebbe più inquinante del petrolio.
Quanto arriva dagli scienziati americani, dell’Institute for the Environment dell’Università del Nord Carolina, ha dell’invero simile e dello sconcertante.
La scoperta, pubblicata sulla rivista Renewable Energy, potrebbe riportare le lencette indietro di parecchi anni, facendoci rivedere alcune scelte.
Il pellet, per anni presentata come una fonte di energia sostenibile a zero emissioni, secondo questi scienziati sarebbe una fonte di inquinamento, addirittura, tre volte più pericolosa del petrolio e del carbone.
Affermazioni sconvolgenti e, quasi raccapriccianti, in grado di rimettere tutto in discussione. L’inquinamento globale, i gas serra ed i conseguenti mutamenti climatici, per anni, decenni, hanno avuto dei padri indiscutibili.
Le fonti di energia che emettono anidride carbonica nell’aria sono il male che bisogna combattere per salvare il pianeta. Queste, almeno, le convinzioni fino a poco fa, prima che dal Nord Carolina arrivassero questi dati pubblicati dagli scienziati in questione.
Certo le affermazioni vengono prese con le pinze e con un certo scetticismo nel resto del mondo. Il pellet, del resto, è un tipo di biocombustibile prodotto principalmente dalla biomassa di legno. Un materiale rinnovabile ed efficiente, considerato una scelta ecologica per il riscaldamento domestico.
I sistemi di riscaldamento a pellet sono molto diffusi in molte parti del mondo, grazie alla sua scarsa emissione di CO2 durante la combustione. Il pellet è anche relativamente economico rispetto ad altre fonti di energia, come il carbone e il petrolio.
Dall’America, però, arriverebbe quello che ha il sapore di un autentico contrordine. Gli scienziati dell’Institute for the Environment mettono in discussione, ovviamente, non la combustione del pellet ma, soprattutto, i processi di produzione che portano alla produzinoe di questo materiale.
Secondo loro gli impianti che producono energia elettrica e riscaldamento mediante la biomassa legnosa, sarebbero più inquinanti di quelli che utilizzano combustibili fossili. I dati sono allarmanti in quanto l’inquinamento prodotto sarebbe addirittura il triplo rispetto a petrolio e carbone.
Certo la produzione di pellet, ossia il processo che prende il nome di pellettizzazione, richiede elementi particolari e la loro trasformazione. Segatura, trucioli, residui vegetali che devono essere raccolti, selezionati, trattati e processati per diventare pellet.
Questo, naturalmente, richiede l’ausilio di macchinari, di acqua, di elettricità che a loro volta generano emissioni e rifiuti da smaltire. Insomma la tesi degli scienziati americani è destinata a far discutere e nel breve periodo assisteremo sicuramente a dibattiti sul tema e al confronto tra dati capaci di rivelarci la verità.