Come si crea il carbone vegetale? Per quali scopi è nato e per quali si impiega? E’ davvero utile contro il gonfiore addominale?
In commercio troviamo da anni il cosiddetto carbone attivo o carbone vegetale. Ma quasi nessuno sa a cosa serva davvero e per quale scopo fu inventato.
Ne avrai sicuramente sentito parlare e di sicuro lo avrai visto in farmacia, parafarmacia e in alcuni supermercati particolarmente forniti. Il carbone vegetale è in commercio da anni e l’utilità del carbone in generale è nota da secoli. Sappiamo che il carbone lo si può usare (e lo si è utilizzato per secoli) come combustibile. Ma ci sono anche degli usi casalinghi cui non avevi mai pensato.
Sicuramente tua nonna ti avrà detto che, quando era giovane e lavatrici e detersivi erano un lusso da ricchi, usava pezzetti di carbone per smacchiare i vestiti, specie quelli bianchi. E sicuramente avrai visto in commercio decine di prodotti di bellezza e di dentifrici che hanno nella loro composizione il carbone.
Insomma il carbone ha da sempre molteplici utilizzi. Quello attivo o vegetale, però, è nato per un uso ben diverso da quello che se ne fa attualmente.
Il carbone attivo o vegetale è una polvere ottenuta attraverso un particolare procedimento. Si parte o dal legno (anche dalla segatura) o da noccioli e gusci di frutta. Il materiale viene sottoposto ad una combustione senza fiamma la qual cosa si ottiene portando il materiale ad una temperatura che oscilla tra i 500 e i 600 gradi in un’atmosfera povera di ossigeno.
Questo carbone viene trattato in modo che diventi poroso e poi ridotto in polvere che viene o incapsulata o venduta sottoforma di tavolette.
Ed è qui che arriva la parte sconvolgente della storia: il carbone vegetale non è nato per eliminare il gonfiore addominale. Fu infatti inventato come antidoto per alcuni tipi di veleno.
Il perché è presto detto: il carbone vegetale viene reso quanto più possibile poroso perché il suo compito è quello di assorbire i liquidi creando un composto che poi passa senza troppi problemi nell’apparato digerente e viene espulso attraverso le feci portando via con sé tutto ciò che nel corpo non dovrebbe esserci.
Ovviamente per sua stessa natura il carbone attivo è utile ad assorbire i gas in eccesso ma ha degli effetti collaterali. Il carbone non è senziente o selettivo quindi assorbe tutto ivi compresi liquidi utili e i farmaci, rendendo loro impossibile fare il proprio lavoro.
Quindi il carbone vegetale va assunto sempre con criterio e mai in concomitanza con l’assunzione di farmaci. Bisogna sempre aspettare almeno due ore tra l’assunzione del farmaco e quella del carbone.
Inoltre il carbone può provocare feci dure e molto scure e dolori addominali per cui non bisogna assumerlo con leggerezza.