Pare che nel mondo circa il 70% degli uomini e un terzo delle donne soffra di problemi tricologici. Quando preoccuparsi?
E’ stato stimato che, di media, fisiologicamente si perdono circa 50 capelli al giorno. Fa parte del processo di ricambio cellulare del cuoio capelluto. Ma quando iniziare a preoccuparsi?
In alcune condizioni, quello che è un normale meccanismo di ricambio cellulare, può assumere caratteristiche inquietanti: la caduta infatti diventa motivo di forte preoccupazione quando la media giornaliera supera i 100 capelli (circa 700 a settimana) e quando alcune aree dello scalpo risultano compromesse, apparendo più diradate.
Il normale ciclo vitale tricologico prevede tre fasi distinte: i capelli nascono, crescono e cadono seguendo un preciso ordine, in correlazione all’attività del follicolo pilifero, il quale alterna momenti di intenso sviluppo a periodi di riposo funzionale.
Il ciclo si compone di:
E’ la fase telogen quella che ci interessa di più: abbiamo detto che il follicolo permane in stato di inattività, il capello ha terminato la sua “vita”, è ormai morto e si distacca spontaneamente dal cuoio capelluto (perché spinto via da un nuovo capello al di sotto).
Risulta impossibile indicare con scientifica precisione il numero dei capelli che dovrebbero cadere per rientrare nel dato fisiologico: tuttavia, il ricambio giornaliero è da considerarsi in linea con i parametri regolari quando la caduta si aggira mediamente intorno ai 50-60 capelli.
La quantità dei “caduti” può essere influenzata da vari fattori, quali sesso (nell’uomo la fase anagen è più veloce), foltezza chioma (il numero di capelli di media si aggira tra gli 80.000 ed i 150.000), trattamenti aggressivi, traumi meccanici, condizioni di salute generali, farmaci assunti, cure dimagranti eccessive.
Al di là di tutto, ciò che conta non è tanto il numero esatto di capelli caduti, quanto il fatto che ci sia sempre un continuo ricambio dei fusti caduti: un equilibrio, cioè, tra capelli in fase anagen e fase telogen. Talvolta infatti, si può non notare una perdita eccessiva di capelli e, tuttavia, andare incontro ad un progressivo diradamento: vista l’alternanza di fasi di attività a momenti di riposo, la caduta di un numero limitato di capelli al giorno (non più di 50-60) è da considerare del tutto normale e fisiologica.
Ma ove la caduta fosse eccessiva oppure ci fosse un diradamento o addirittura una calvizie androgenetica in fase avanzata?
In questo caso vi sono terapie farmacologiche (molecole di finasteride e minoxidil), integrative (biotina, L-cisteina, zinco, selenio, vitamina B), chirurgiche (autotrapianto con tecnica FUE, la più avanzata al momento) che possono ovviare al problema. Perchè, anche in caso di problemi di caduta, bisogna sempre spaccare il capello in quattro.