È una domanda che molto spesso le donne si pongono: ma secoli e secoli fa, ci si truccava? Certo non allo stesso modo di oggi, ma alcuni prodotti erano simili ai nostri.
Scoperte, anche di carattere archeologico, hanno riportato alla luce numerosi reperti che hanno come tema proprio il make up.
Uno degli ultimi è il rossetto di cui vi parliamo ora. Da non credersi.
Esiste e non lo sapevamo
Imbellettarsi, farsi belle per un’occasione: ma se ci facciamo caso, questo tipo di argomento, negli ultimi anni, non strizza l’occhio solo alle donne. Tanti uomini si affacciano al mondo del make up e provano, testano anche loro stessi, prodotti di bellezza per valutarne l’efficacia o meno sulla propria pelle.
Solo pura fantasia? O anche amore per il proprio lavoro? In realtà, dobbiamo tener presente una cosa: il make up non è una cosa del nostro secolo e dei nostri recenti giorni. Rossetti, ombretti, fard…sono elementi che, se torniamo indietro nel tempo, anche di millenni, ritroviamo. Assurdo direte voi? No, per niente.
Recenti studi archeologici (con le loro relative scoperte) hanno portato alla luce degli elementi che ci fanno affermare con certezza che “Sì, ci si truccava anche millenni fa”. Durante una ricerca nel sud est dell’Iran, sono stati ritrovati dei resti di un rossetto di circa 3700 anni fa. Un prodotto di bellezza, un rossetto rosso risalente a circa l’età del bronzo. Una scoperta che ci fa capire come la bellezza e la cura del proprio corpo siano sempre stati degli argomenti interessanti anche per i nostri antenati.
Ecco che età ha il rossetto più antico al mondo
Di recente analizzato con le nuove tecnologie, questo reperto di rossetto ha determinato, per questo possibile, la sua età anagrafica: risalirebbe, infatti, all’età del bronzo ed è stato realizzato tra il 1936 e il 1687 a.C. Potrebbe essere definito “il rossetto più antico del mondo”. Ma non basta perché questo cosmetico è stato, poi, ritrovato all’interno di una piccola bottiglia di clorite.
Dopo millenni, questo residuo di rossetto è rimasto all’interno della bottiglietta e, dalle analisi chimiche effettuate, ne è risultato che il rossetto contiene ematite (da qui il suo colore rosso), ma è stato reso più scuro con l’aggiunta della braunite e della manganite e, infine, completato con resti di anglesite e galena.
Stando sempre alle analisi effettuate, questo antichissimo rossetto contiene al suo interno anche delle fibre vegetali che gli permettono anche di avere un gradevole profumo insieme a delle note aromatiche. Una vera e propria somiglianza impressionante con quelli che sono gli attuali prodotti per il make up.