La cosa è più grave di quanto si possa pensare perché in questo modo si possono diffondere informazioni false e pericolose.
Bisogna iniziare seriamente ad interrogarsi su come porre un limite al dilagare dell’Intelligenza Artificiale. Il rischio di arrivare a conseguenze nefaste è concreto.
Altro che Intelligenza Artificiale! Sembra che ormai non ci sia un ambito in cui le IA non abbiano ficcato il naso. Più che al cospetto di una Intelligenza siamo dinanzi ad una vera e propria Ingerenza Artificiale.
Già è gravissimo che con le nuove tecnologie si riescano a produrre foto e video totalmente artefatti coi volti di persone totalmente ignare. Già è altrettanto grave che studenti di ogni ordine e grado utilizzino le IA per scrivere (o meglio per farsi scrivere) temi e tesi. Ma che tutto questo sia arrivato anche nel mondo accademico ed in particolare nel settore degli articoli scientifici è davvero inaccettabile!
Sì, sappiamo bene che i più non ritengono giustificato questo nostro allarmismo. Ma provate ad immaginarvi ignari protagonisti di un video a luci rosse creato con IA e messo in rete da qualcuno che vuole farvi del male.
Oppure provate a mettervi nei panni di un ragazzo o una ragazza che oggi fa fare i compiti ad un bot e domani non sarà in grado neanche di redigere una mail o di compiere una qualunque azione senza l’ausilio della tecnologia.
E, infine, provate anche solo ad immaginare come potrebbe essere potenzialmente pericoloso far circolare articoli scientifici essenzialmente falsi perché elaborati da un sistema che per quanto pieno di informazioni non ha ancora la capacità di metterle insieme in maniera coerente e di verificare le fonti.
Mescolando le informazioni che gli diamo in pasto una IA potrebbe elaborare un articolo nel quale si asserisce di aver trovato la cura per una patologia o si potrebbero mettere in dubbio dei risultati attendibili.
A questo punto verrebbe da chiedersi perché i ricercatori lo facciano? Cosa spinge delle persone che dovrebbero fornire dati certi e scientifici ad usare dei banali BOT?
La risposta è una sola: lo fanno per battere sul tempo la concorrenza. E’ dalla guerra fredda che ormai tutti noi abbiamo che non si primeggia solo con le armi ma anche col prestigio.
All’epoca fu la corsa alla luna, oggi la gara è a chi riesce a sfornare più articoli nel minor tempo possibile. Nessun fine nobile dunque, nessun desiderio di affidare al mondo il frutto delle proprie conoscenze e dei propri studi. Solo mero desiderio di arrivare primi.
Alcuni esempi di articoli scientifici scadenti potete trovarli su Reddit.