È una situazione che sta mettendo nuovamente in allarme alcune zone d’Italia: una nuova epidemia potrebbe essere alle porte?
È meglio non abbassare la guardia ma, allo stesso tempo, anche non allarmare eccessivamente la popolazione. Le zanzare sono di ritorno.
La chiamano la “malattia delle zanzare”, più specificamente conosciuta come la Dengue. Come dobbiamo comportarci?
Zanzara Dengue: cosa sappiamo?
Un’allerta che sta crescendo di giorno in giorno, specie in alcune zone d’Italia. La zanzara Dengue comincia davvero a far paura, ma è necessario fare un attimo chiarezza sui possibili scenari di quello che potrebbe accadere. Tanto che il Ministero della Salute ha ritenuto opportuno emanare una circolare per alcune regioni interessate da questo fenomeno.
Un’ulteriore stretta sulla prevenzione e la sorveglianza contro il rischio di trasmissione autoctona del virus attraverso la cosiddetta zanzara tigre, osservando anche a ciò che sta accadendo in Brasile e in Argentina, dove i casi sono schizzati in altro e i contagi sono alle stelle. Il nostro ministero ha, come dicevamo, predisposto la terza circolare in materia “zanzara Dengue”.
“La Dengue è una malattia virale trasmessa da zanzare del genere Aedes infettate dal virus Dengue, di cui esistono quattro diversi sierotipi” – spiega la nota del Ministero. Questa è una malattia diffusa nelle regioni tropicali e subtropicali, ma potrebbe causare e portare focolai anche nelle nostre zone. Questa zanzara è presente anche in alcune zone d’Africa e, ad oggi, questa è considerata in tutto il mondo la più importante malattia virale trasmessa da zanzare all’uomo.
Anche per questo motivo, il Ministero sta invitando tutte le Regioni e le Province a predisporre le misure previste dal Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle arbovirosi per ridurre il rischio di trasmissione, con una particolare attenzione alla bonifica ambientale, per ridurre il rischio di proliferazione delle zanzare stesse.
Un’altra possibile epidemia?
Una delle cose principali da fare è quella di rimuovere i potenziali focolai dove si possono annidare le larve, pulendo e facendo la manutenzione, falciando la vegetazione incolta, aumentando le misure di contrasto alle zanzare. Dall’altro lato, il Ministero ha indicato, anche, la necessità di una corretta comunicazione che aumenti la consapevolezza del rischio Dengue in ambito pubblico, nelle scuole, nelle aree urbane e tra gli operatori sanitari.
Come dicevamo all’inizio, l’allerta non si abbassa poiché sono molti gli esperti che ipotizzano che la prossima epidemia potrebbe essere proprio questa della zanzara Dengue. In Italia non c’erano casi di Dengue prima dei 10 casi registrati nel 2020. Questi sono diventati 76 da luglio a ottobre 2023. Sebbene la maggior parte dei casi si sia verificata in piena estate, in alcune zone la trasmissione è avvenuta fino a ottobre.