La primavera è finalmente arrivata: bel tempo ed aria tersa invogliano a passar fuori casa la maggior parte della propria giornata.
Ma col sole e le temperature miti arrivano anche i pollini e le relative allergie: lo sa bene il 25% della popolazione mondiale, che ne soffre ormai senza soluzione di continuità.
Allergici tutto l’anno
Le allergie non sono più stagionali, sono diventate croniche o comunque maggiormente persistenti: ciò è dovuto anche (ed in maniera sempre più preponderante) al cambiamento del clima. Del resto le riniti allergiche, sebbene non siano un fenomeno nuovo, hanno registrato un netto peggioramento negli ultimi anni, soprattutto tra i giovani e i bambini in età pediatrica.
Ricercare un’unica causa per l’aumento delle allergie non è cosa semplice: come detto, il clima c’entra in larga misura, dato l’allungamento dei tempi di impollinazione (causa tropicalizzazione indotta). Ma è vero anche che le cause della maggiore incidenza delle allergie sono diverse: per esempio, dalla fine della pandemia le patologie respiratorie hanno subito un’impennata notevole, complice il minor uso della mascherina, che per molto tempo ha avuto un effetto barriera rispetto a virus, pollini, allergeni vari ed agenti inquinanti.
Il nemico è fuori
L’aumento della temperatura media ha portato, come detto, ad un effetto significativo sulla salute e sulla qualità della vita di molti soggetti allergici: infatti, secondo alcune proiezioni della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC), circa il 40% della popolazione italiana soffrirà di rinite allergica entro il 2030.
Tutto ciò rischia di creare una condizione allergica non più stagionale ma annuale, con un aumento del numero di pollini in circolo, sia nella quantità, che nella durata del fenomeno: a ciò, poi, va aggiunto il danneggiamento della mucosa respiratoria da parte del maggior inquinamento ambientale.
Ciò perché più aumenta l’inquinamento, con un maggior danno alle mucose respiratorie, più si induce l’organismo a potenziare la risposta immunitaria (anomala) che causa i sintomi dell’allergia.
I consigli in caso di allergia
Alcuni accorgimenti possono però aiutare a curare o addirittura prevenire i sintomi di un’allergia respiratoria; ad esempio, la protezione dall’esposizione agli allergeni, pollini ed inquinanti, tramite l’uso della mascherina, è sempre vivamente consigliata.
Inoltre giusto fare attenzione al meteo: i fenomeni metereologici (quali temporali e precipitazioni abbondanti), con improvvise scariche elettriche rilasciate nell’aria, possono rompere i pollini, peggiorando la condizione allergica (meglio dunque evitare le passeggiate sotto un acquazzone temporalesco).
Importante poi non stare troppo a contatto con animali da compagnia (il pelo di gatti e cani è un forte stimolante allergico): areare i locali, cambiare spesso le federe dei cuscini o le lenzuola del letto, sono ottime abitudini per contrastare la diffusione di acari e microrganismi parassitari.
Se dovesse insorgere l’allergia, allora sarà buona cosa assumere farmaci antistaminici ed antillergici, sia come spray nasali, che come compresse: ad oggi esistono poi le combinazioni di steroidi nasali con antistaminici, che sicuramente hanno cambiato la strategia terapeutica della rinite allergica. Ottima cosa poi sarà affidarsi allo specialista in caso di persistenza dei sintomi, o loro peggioramento: l’allergologo potrà difatti definire la terapia farmacologica più adatta, indirizzando il paziente (ove fosse il caso) verso l’immunoterapia specifica.