Maxim Lyutyi avrebbe causato la morte di suo figlio di appena un mese. Il motivo è pazzesco. Fuori da ogni logica.
Un influencer russo di 44 anni, Maxim Lyutyi, avrebbe causato la morte del figlio, impedendo alla madre di nutrirlo e facendolo morire di fame, a causa di una strampalata teoria.
Una storia allucinante
Il protagonista di questa vicenda assolutamente scioccante proviene direttamente dal mondo del web. Si tratta del russo Maxim Lyutyi, famoso per l’attenzione spasmodica al mondo “green”, vegano convinto, e celebre content creator; la sua condotta folle avrebbe però causato la morte del figlio.
Il russo, che negli anni aveva pubblicizzato uno stile di vita sempre più sensibile nei confronti della Terra e degli ecosistemi naturali, attento all’alimentazione vegana e sostenibile, credeva tanto nella sua filosofia eco- friendly, da far morire letteralmente di fame il suo piccolo Kosmos, nato da appena 30 giorni.
Convinto che il piccolo potesse nutrirsi soltanto di energia solare, ha impedito infatti che la madre allattasse il bambino, portandolo dunque al decesso in pochi giorni.
Ovviamente per l’influencer sono scattate le manette: l’uomo, che sui social promuove varie diete detox e crudiste, ha ammesso di aver impedito alla compagna di allattare il bambino, causandone la morte per grave denutrizione.
Respiro solare
La pazza idea del padre era fondata sulla cosiddetta teoria del “Respiranesimo”, ovvero dei “bagni di sole”: per gli adepti di questa particolare credenza basterebbe nutrire il corpo di aria e raggi solari, per favorire uno stato di benessere psico-fisico generale, senza bisogno alcuno di nutrirsi.
L’esposizione diretta al sole, dunque, come unica dieta possibile, bastevole a sostenere la vita di chiunque, anche di un povero neonato. Ovviamente, tragicamente, il piccolo Kosmos è deceduto per gravi mancanze alimentari, senza ricevere il prezioso latte materno, ovvero l’alimento più completo per assicurare il corretto sviluppo neonatale.
Sembrerebbe del tutto folle non dare il latte al proprio figlioletto, eppure i genitori di Kosmos non si sono posti minimamente il problema, aderendo ciecamente alle loro credenze.
Morte e processo
La morte del bambino ha portato all’incriminazione del 44enne russo: i fatti risalgono al marzo dell’anno scorso, ma solo nei giorni scorsi Lyutyi ha deciso di confessare, assumendosi le colpe di quanto accaduto al figlio, durante il processo penale a suo carico.
Era infatti l’8 marzo 2023, quando Lyutyi e la compagna (e madre del piccolo) Oxana Mironova, si sono recati in ospedale a Sochi perché il figlio sembrava “debole e stanco“: talmente debole da arrivare già in stato comatoso al pronto soccorso.
I sanitari null’altro hanno potuto fare, se non constatare il decesso del neonato: al momento del ricovero il piccino pesava appena un chilo e 300 grammi. Dramma dell’ignoranza o della follia? Purtroppo nessuna risposta, per quanto esaustiva, servirà mai a giustificare la morte per fame di un cucciolo d’uomo.