A qualcuno è sembrata una vicenda anche assurda da raccontare nel suo insieme, ad altri invece è sembrata una fake news. Sta di fatto che, però, è successo davvero.
Qualche giorno fa, vi avevamo già parlato della vicenda che ha visto protagonista Piero Fassino e del furto in un negozio di profumi.
Ma come è andata a finire? A quanto pare ci sono stati degli sviluppi poco lustri per il deputato. Cerchiamo di capire insieme.
Il furto di Fassino a Fiumicino
Una scena che, anche a raccontarsi, a qualcuno è sembrata davvero assurda. Può mai un deputato macchiarsi di furto di un qualcosa che avrebbe potuto tranquillamente acquistare? Sì, perché non stiamo parlando di un furto di grosso valore, di milioni e milioni di euro, ma di qualcosa di poche centinaia di euro.
Protagonista di questa vicenda, come vi abbiamo già raccontato, è stato il deputato del Partito Democratico, Piero Fassino. All’aeroporto di Fiumicino, al duty free, il deputato è stato colto con le mani nel sacco nel rubare un profumo Chanel. Lo stesso, si è giustificato dicendo che è stato un caso, in quanto aveva nelle mani il cellulare e il suo trolley ed aveva, in modo distratto, appoggiato il profumo in tasca, per poi doverlo pagare dirigendosi in cassa.
Cosa che non ha fatto, tanto da far scattare l’allarme e, successivamente, la denuncia per furto. in tantissimi hanno pensato che si fosse trattato davvero di un gesto occasionale, di un qualcosa che non è da un deputato. Ma a quanto pare, non è così. A quanto pare, secondo anche quanto scrive un articolo del “Il fatto quotidiano”, Fassino non è nuovo a questa situazione. Già è capitato una volta.
Una vicenda che non sembra avere fine
Stando a quanto riportato anche dall’Ansa, la prima volta Fassino non era stato fermato quando aveva sottratto qualcosa al duty free. Ma è stato, poi, in occasione di questo secondo episodio, che anche il primo è venuto a galla, e messo in evidenza proprio dagli addetti dell’esercizio commerciale. Gli agenti della Polaria avrebbero sentito le testimonianze anche di altri dipendenti del negozio che il 15 aprile non erano presenti, scrive “Il fatto quotidiano”.
Dal canto suo, la Polaria dell’aeroporto di Fiumicino ha inviato un’informativa dell’accaduto ai PM portando avanti la ricostruzione di ciò che è accaduto quanto anche le dichiarazioni dello stesso deputato. Dall’altro lato, invece, sono stati anche acquisiti i filmati delle telecamere del negozio che hanno ripreso la scena dell’episodio, portando così i manager dell’esercizio commerciale a sporgere querela.
Una vicenda che non sembra avere, al momento, ancora fine.