La situazione in Campania, nella zona dei campi Flegrei, non sembra essere molto tranquilla. Gli esperti, dal canto loro, hanno opinioni diverse sull’argomento.
Movimenti tellurici in continuazione e magma che si muove. Ma l’eruzione è imminente o si tratta di un procedimento di normale amministrazione?
Cerchiamo di capire meglio la situazione e cosa dicono effettivamente gli esperti.
I Campi Flegrei sono in continuo movimento e, nel giro di soltanto 30 giorni, il bradisismo è diventato uno dei fenomeni “più presenti” specie della zona di Pozzuoli e della caldera degli stessi Campi Flegrei. Un suolo che si è alzato di ben 2 cm e che, nel suo continuo muoversi, si fa sentire dalla popolazione mettendola in allarme.
La domanda più ovvia è: ma è prossima un’eruzione? La popolazione deve essere messa in allarme? Su questa domanda, anche gli esperti si dividono. La situazione, però, si presenta costantemente monitorata dagli esperti dell’INGV che, più volte e anche di recente, in un seminario tenutosi l’11 marzo, hanno discusso su ciò che sta accadendo a Pozzuoli.
In questo seminario, si è partiti dall’inizio, ovvero dalla ricostruzione della storia dei Campi Flegrei e, a raccontare cosa si è detto, è stata proprio una nota diffusa dall’INGV: “La storia geologica dei Campi Flegrei mostra che i movimenti del suolo della caldera sono stati attivi negli ultimi 10.000 anni. Questo fenomeno, noto come risorgenza, non è nuovo”.
Ma cosa significa nel dettaglio? “[…] E’ quella dell’intrusione a bassa profondità di masse magmatiche che deformano gli strati di roccia soprastanti. In alcuni casi […] il sollevamento ha coinciso con una consistente ripresa di attività vulcanica. Un notevole sollevamento di oltre dieci metri, durato fino a pochi giorni prima dell’eruzione, fu osservato nel secolo che ha preceduto l’eruzione di Monte Nuovo nel 1538” – continua la nota dell’INGV.
I movimenti del suolo ci sono sempre stati nel corso dei secoli e una ripresa di questo sollevamento del suolo non è, quindi, solo un qualcosa dei giorni nostri, ma è avvenuta anche nel 1950, fasi acute nel 1970 e, anche, nel 2006.
Un’attività costante, quindi, che non può, di certo, esser lasciata inosservata. Le notizie, però, che maggiormente preoccupano la popolazione che abita in queste zone, sono quelle relative ai terremoti.
E, non in ultimo, anche stanotte sono state registrate diverse scosse telluriche. L’Osservatorio Vesuviano ha, infatti, dichiarato che a partire da 10 minuti dopo la mezzanotte di oggi sono state registrate diverse scosse sismiche che sono state avvertite nelle zone di Pozzuoli, Bacoli, ma anche nei quartieri di Napoli (Fuorigrotta, Pianura e Bagnoli).
Scosse sia di bassa magnitudo (poco meno dello 0), quanto anche alcune forti, che sono arrivate anche ad una magnitudo di 3.2.