Poche ore fa è stato confermato il decesso del Presidente Raisi. Ed ora cosa accadrà? Questi i possibili scenari.
La prassi è consolidata ed è volta ad evitare la vacanza al potere. Essenzialmente si potrebbe procedere in due modi. Entrambi insoliti per noi occidentali.
L’articolo 131 della Costituzione del paese parla chiaro. Si può procedere in vari modi. Il tutto è volto a garantire che lo stato non resti mai sguarnito dal punto di vista del controllo politico.
Raisi è morto
Nonostante la nebbia fittissima che ha reso difficilissime le operazioni di ricerca e recupero ormai è ufficiale: tutti gli occupanti dell’elicottero precipitato ieri in Azerbaijan sono morti.
A perdere la vita il Presidente dell’Iran Ebrahim Raisi, il ministro degli esteri Hossein Amirabdollahian, il governatore della provincia orientare dell’ Azerbaijan Malek Rahmati.
E’ certo che con loro ci fossero anche il leader della preghiera del venerdì di Tabriz Mohammadali Al-Hashem, il generale Mehdi Mousavi, un membro della base Ansar al-Mahdi delle Guardie Rivoluzionarie. Su quel velivolo hanno perso la vita anche un pilota, un copilota, un tecnico di volo e un numero imprecisato di guardie del corpo.
Ai soccorsi hanno preso parte anche alcune squadre specializzate provenienti dalla Russia. E’ assai probabile che sia stata la fortissima nebbia la causa scatenante l’incidente.
Cosa accadrà in Iran
Già da ieri, appresa la notizia dell’incidente, la macchina burocratica e politica iraniana si è subito messa in moto. La legge parla chiaro: l’articolo 131 della Costituzione stabilisce che, in caso di impedimento da parte del presidente, il vicepresidente, con effetto immediato, ne assuma la carica.
E infatti già da ieri pomeriggio a prendere in mano le redini dell’Iran è stato il primo vicepresidente esecutivo Mohammad Mokhber. Ma la legge stabilisce anche che ad avere l’ultima parola sulla questione sarà la Guida Suprema, ovvero l’ayatollah Ali Khamenei.
E’ l’autorità religiosa, infatti, ad avere l’ultima parola sulle questioni di stato più importanti. Quindi l’ayatollah potrebbe anche non accettare questo interim.
Stabilito un interim si potrà procedere in due modi:
- Elezioni
- Chiamata diretta da parte di Khamenei
Nel primo caso sarà un consiglio composto dal primo vicepresidente esecutivo, dal presidente della Camera e dal capo della magistratura ad organizzare, entro 50 giorni, le nuove elezioni.
Nel secondo caso Khamenei potrebbe intervenire direttamente e conferire l’incarico senza passare dalle elezioni. E’ una facoltà che gli è concessa in casi di particolare urgenza per evitare vuoti di potere.
E, in effetti, il conflitto Israeliano/palestinese potrebbe essere motivo sufficiente per accelerare i tempi.
Toto nomi
Gli esperti di politica iraniana sono sicuri che, in caso di investitura dall’alto, a diventare Presidente sarà l’ex sindaco di Teheran ed ex generale dei Guardiani della Rivoluzione Ghalibaf. Sebbene anche il capo della magistratura, che è uomo di fiducia di Khamenei, potrebbe avere qualche chance.
Raisi venne eletto nel 2021 e nuove elezioni erano già in programma per il 2025.
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