Dal tardo pomeriggio di ieri Napoli e i Campi Flegrei sono in agitazione. Era dal terremoto dell’Irpinia che non accadeva.
Panico generale, persone in strada ed allestimento di tendopoli. Scuole chiuse e palazzi sgomberati. Ecco i dettagli.
Protezione Civile, sindaci e forze dell’ordine sono in costante contatto con la popolazione e con l’INGV. Cosa sta accadendo?
Nelle ultime ore a Napoli è tornato l’incubo del terremoto. Dal tardo pomeriggio di ieri, infatti, si sono verificati una serie di eventi sismici piuttosto intesi ed avvertiti distintamente dall’intera popolazione.
Memori ancora del disastro e della disperazione provati nel 1980 a seguito del devastante terremoto dell’Irpinia migliaia di persone si sono riversate in strada, molte si sono messe in macchina e si sono allontanate dalla città, tante altre hanno scelto di dormire all’aperto.
Proprio a causa della scelta, invero alquanto scellerata, di mettersi tutti in auto, ieri sera il traffico in alcune zone della città (quelle più vicine all’epicentro) era totalmente paralizzato.
E se a Napoli, a parte qualche problema registrato a Fuorigrotta (una tubatura del gas guasta) non si sono registrati danni a persone e cose a Pozzuoli se la sono vista brutta.
Alcuni palazzi sono stati sgomberati, altri edifici presentano danni evidenti ed inevitabilmente quasi tutta la popolazione locale ha preferito dormire fuori casa. Per questo motivo la Protezione Civile ha allestito una tendopoli nel quartiere periferico di Monteruscello (che, fatalità, sorse proprio per dare alloggio ai puteolani sfollati causa bradisismo) e il sindaco Luigi Manzoni ha disposto l’apertura di palazzetto dello sport e altre strutture.
Per oggi tutte le scuole di ogni ordine e grado dei comuni di Pozzuoli, Bacoli e quelle delle municipalità nona e decima del comune di Napoli resteranno chiuse. E in queste ore tecnici e Vigili del Fuoco stanno esaminando ogni edificio delle zone interessate.
Dal pomeriggio di ieri si sono susseguite una serie di scosse. Le più forti sono state di 3.5 e 4.4 gradi Richter. Il secondo dei due eventi è da ricordare in quanto è la scossa più forte (per intensità e superficialità) mai registrata nell’area (da quando esistono strumenti atti alla misurazione dei terremoti) dal terremoto dell’ Irpinia del 1980 ad oggi.
A queste scosse ne sono succedute varie altre, tutte o quasi distintamente avvertite dalla popolazione. Ma cosa sta accadendo? Questo sciame sismico è di natura vulcanica, non tettonica, ed è conseguenza diretta del bradisismo che, come noto, sta interessando da mesi la zona dei Campi Flegrei.
Chiaramente il fatto che le scosse derivino da questa attività vulcanica non implica necessariamente che ci sarà un’imminente eruzione. Purtroppo, al momento, non esiste un modo per prevedere in anticipo e con certezza eventi grandi e gravi come, appunto, eruzioni e terremoti.
Di sicuro la situazione è costantemente monitorata dall’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) che riferisce che da ieri pomeriggio si sono verificate ben 150 scosse ma che, ad ora, la situazione è ancora sotto controllo. Attenzione particolare anche sull’attività del Vesuvio