Per i leader di Israele e Hamas la condanna è la stessa | Arriva la pesantissima decisione dell’Aia. Le ripercussioni

Ancora tensioni in Medio Oriente, la morte di Raisi il presidente dell’Iran non favorsice certo il clima, oggi, però, ad alzare la tensione è il mandato d’arresto per i leader di Israele e Hamas. Giudicati criminali di guerra e ora raggiunti dal mandato di cattura dell’Aia.

Leader Hamas e Israele

Una situazione geopolitica davvero assurda quella che sta investendo l’intero pianeta, in particolare, il Medio Oriente. Israele e Palestina ancora sotto i riflettori ancora in guerra, ancora senza una via d’uscita. Da aggressore ad aggredito e viceversa il quadro politico in quei territori non aveva mai raggiunto, forse, una stato di crisi così avanzato.

Mandato d’arresto internazionale per i leader di Israele e Hamas

Si è scomodato, addirittura, il tribunale dell’Aia per giudicare quanto sta avvenendo in quei territori in cui, è findamentale ripeterlo sempre, a pagare il prezzo più alto sono sempre i civili, sempre e solo i cittadini innocenti. Per i leader di Israele e Hamas scatta, dunque, un mandato d’arresto, in particolare per tre capi di Hamas e due leader di Israele. Il procuratore capo Karim Khan della Corte penale internazionale dell’Aia non ha dubbi.

Dopo una linga e meditata inchiesta per il procuratore ci sono tutti gli elementi per giudicare criminali di guerra gli imputati. Netanyahu, Gallant, Sinwar sono finiti sotto la lente di ingrandimento e ci sono elementi ragionevolmente validi per affermare che abbiano commesso crimini di guerra.

Karim Khani, dunque, ha chiesto formalmente di emettere mandati di arresto nei confronti di entrambe le parti coinvolte nella guerra di Gaza. La situazione è divenuta così contorta, così maldestramente grave da non riuscire più a capire chi è l’aggressore e chi l’aggredito. Resta un punto femro, però, dolente, i cittadini palestinesi come quelli israeliani non centrano nulla sono le uniche vere vittime.

Prigionieri entrambi di giochi politici più grandi di loro, di terrorismo e di repressioni. “Diritto internazionale e regole sui conflitti armati valgono per tutti. Nessun individuo, soldato, comandante o leader civile può agire impunemente. Se non dimostriamo la volontà di applicare la legge in modo equo, creiamo le condizioni per il suo crollo”, si legge questo nella sentenza pronunciata.

Le reazioni internazionali con Biden che parla di vergognosa sentenza

Biden dagli Stati Uniti, però, parla di richiesta vergognosa difiendendo, ovviamente, Israele. La Cina, dal canto suo, spera che la Corte penale internazionale (Cpi) mantenga una posizione “obiettiva” a seguito dei mandati di arresto richiesti dal procuratore Khan per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e per i leader di Hamas.

Proteste israele per la pace
Proteste israeliane per la fine della guerra – pienosole.it

Si esprimono così le autorità cinesi attraverso il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin: “Speriamo che la Cpi mantenga una posizione obiettiva e imparziale ed eserciti i suoi poteri in conformità con la legge”. Situazione non certo facile con l’escaletion sempre più frenetica e una guerra che non vede fine. Solo oggi, infatti, gli Houthi: abbattuto un drone americano in sud Yemen.

Gli Hezbollah hanno dato conferma dell’uccisione di un combattente nel sud del Libano. Dovrebbe a questo punto trattarsi del “comandante militare” del movimento armato libanese, così come la stessa Israele aveva annunciato.

La pace, però, non molla solo oggi più di 1.300 docenti e personale amministrativo delle istituzioni accademiche israeliane hanno firmato una petizione. Si chiede al governo di porre fine alla guerra a Gaza e di riportare a casa gli ostaggi.