La tomba di Califano al cimitero di Ardea è stata profanata da vandali. Portata via una particolare decorazione della tomba.
Tra i primi a riprendere la notizia e a postare la foto della tomba vandalizzata su Instagram è stato Maurizio Mattioli che chiede giustizia.
“Chi lo ha fatto deve pentirsi” ha scritto Mattioli. Ed ha aggiunto che è “una vergogna”!
Non escludo il ritorno
Giorni fa ignoti vandali hanno profanato la tomba in cui riposano le spoglie mortali di Franco Califano. La tomba è collocata nel cimitero di Ardea, Roma, ed è piuttosto celebre in quanto reca su di essa la famosa scritta “non escludo il ritorno“. Proprio accanto a tale scritta si trova, o meglio, fino a pochi giorni fa si trovava l’autografo in bronzo del famoso cantautore. Esso è stato infatti prelevato da ignoti e portato via.
Ad accorgersene per primo un fan del Califfo che spessissimo va a visitarne la tomba e che immediatamente si è accorto che qualcosa mancava. Immediata la reazione sdegnata di quanti lo hanno amato e conosciuto. Il primo tra tutti l’attore Maurizio Mattioli che, sui propri profili social, ha postato l’immagine della tomba profanata accompagnata dalla trascrizione di un articolo che spiega cosa è accaduto.
Laconica la sua chiosa “E’ una VERGOGNA!”
Mai dimenticato
Proprio di recente il sindaco di Roma Gualtieri aveva inaugurato una piazza dedicata al grande Califano. Ardea, poi gli ha dedicato un piazzale che si trova davanti al Comando della Polizia Locale. E nei mesi passati si è finalmente concretizzato il gemellaggio tra i due paesi che Califano ha sempre portato nel cuore: Pagani, in provincia di Salerno, poiché i suoi genitori erano originari di quei luoghi, e proprio Ardea che il cantautore aveva fortemente voluto come sua ultima dimora.
Al momento non si conosce l’identità del ladro o dei ladri ma quello della profanazione delle tombe è un problema che affligge moltissime celebrità. Anni fa, ad esempio, alle spoglie di Mike Bongiorno capitò l’impensabile: ignoti portarono via addirittura la sua bara. Ma il fatto di essere o meno famosi poco interessa ai profanatori di tombe.
Chi profana lo fa o per semplice vandalismo o perché spera di ricavare soldi dalla vendita degli oggetti prelevati o dalla fusione di lettere ed altre suppellettili che sono spesso in materiali pregiati. Sia come sia la profanazione delle tombe resta un crimine odioso. Tutti dovrebbero avere il diritto di riposare in pace, inclusi i morti.